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martedì 5 agosto 2014
sabato 2 agosto 2014
Lavoro 2014: COOP
Proseguiamo il nostro excursus all’interno delle offerte di lavoro 2014 esaminando il ciclo di assunzioni stilato da COOP; il sistema di Cooperative di Consumatori italiano con sede in Emilia Romagna è in particolare alla ricerca di personale generico, capi reparto e farmacisti.
Per i primi due profili non è richiesta esperienza ma buone doti
comunicative, flessibilità e dinamicità; discorso diverso per la terza
figura, alla quale si richiede il possesso della laurea in Farmacia, CTF e simili. Il contratto di lavoro offerto è prevalentemente full time ma
molto dipende dalle esigenze del punto vendita al quale si viene
indirizzati. Per potersi candidare alle offerte di lavoro 2014
predisposte da COOP non bisogna far altro che visitare il portale online
dell’azienda e inviare il proprio CV tramite la sezione ‘Lavora con Noi’: sullo stesso sito troverete il dettaglio delle pratiche di recruiting adottate da COOP.
2014: Pil procapite
Per Pil pro capite 2013 “nel 2013 la regione più ricca è stata la Valle d’Aosta, con 34.442 euro; Nel Mezzogiorno prima
l’Abruzzo (21.845), poi Molise (19.374), Sardegna (18.620), Basilicata
(17.006), Puglia (16.512), Campania (16.291), Sicilia (16.152). La
regione più povera è la Calabria, con 15.989 euro“. Dallo Svimez anche un indice puntato contro le politiche economiche: “Le manovre pesano di più al Sud“,
l’impatto dei 109 miliardi delle manovre dei vari governi dal 2010 ad
oggi sarà pari nel 2015 al 9,5% del Pil al Sud contro il 6% del
Centro-Nord, colpa soprattutto dei tagli alla spesa, il doppio. Quanto
ai fondi per la coesione, “se si riuscissero a spendere tutte le
risorse tecnicamente disponibili l’impatto potenziale sul Pil nell’area
sarebbe nel 2014 dell’1,3%“; con “34.400 posti di lavoro in più nel 2014 e 82.400 nel 2015“.
Sud: rischio desertificazione umana!!!
Gli effetti della crisi sono pesantissimi, molto più che al Centro-Nord: il Sud è così oggi “una terra a rischio desertificazione industriale“, ma anche di una “desertificazione umana“; perché si continua a emigrare, le nascite e il lavoro sono al minimo storico, e c’è sempre più povertà.
In cinque anni le famiglie assolutamente povere sono aumentate di due volte e mezzo, da 443mila ad oltre un milione. Con il rapporto 2014, è ancora più netto l’allarme dello Svimez sul Mezzogiorno che arretra, l’istantanea di un Paese sempre più “spaccato, diviso, diseguale” tra Centro-Nord e Sud: tra disoccupazione, emigrazione, povertà, nascite in caduta libera (180mila nel 2013, indietro al minimo storico di oltre 150 anni fa) si sfalda anche il tessuto sociale, il Sud sarà “interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili“, è “destinato a perdere 4.2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni“.
In cinque anni le famiglie assolutamente povere sono aumentate di due volte e mezzo, da 443mila ad oltre un milione. Con il rapporto 2014, è ancora più netto l’allarme dello Svimez sul Mezzogiorno che arretra, l’istantanea di un Paese sempre più “spaccato, diviso, diseguale” tra Centro-Nord e Sud: tra disoccupazione, emigrazione, povertà, nascite in caduta libera (180mila nel 2013, indietro al minimo storico di oltre 150 anni fa) si sfalda anche il tessuto sociale, il Sud sarà “interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili“, è “destinato a perdere 4.2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni“.
domenica 6 luglio 2014
Italia: 3.5 milioni di auto senza assicurazione
Nel 2013 in Italia 3.5 milioni di auto, pari all’8.0% del totale dei veicoli,
hanno girato sulle nostre strade senza possedere una copertura
assicurativa, in aumento rispetto al 2012 quando la stima era di 3.1
milioni di veicoli non assicurati. Lo scrive l’Ania nella sua relazione
annuale.
Nelle province del Sud si registra la percentuale più elevata con il 13% (era il 12% nel 2012); nel Centro Italia l’incidenza dei veicoli non assicurati è pari all’8.1% (era il 6.4%) mentre al Nord tale valore scende al 5.3% (era il 4.6%). Questo fenomeno, secondo la ricerca di Boston Consulting Group, risulta in Italia avere un’incidenza maggiore rispetto, circa il doppio, della media (3%-4%) riscontrabile in altri paesi europei (Francia, Spagna, Inghilterra e Germania). Lo studio evidenzia in particolare la mancanza per l’Italia di un approccio sistematico volto a identificare o punire i casi di veicoli che circolano senza assicurazione. Nel nostro paese si registra infatti un più basso numero di controlli da parte delle forze dell’ordine e ancora l’assenza di verifiche automatiche effettuate invece in altri paesi (Inghilterra) attraverso le telecamere per l’accesso in autostrada o nei varchi delle zone a traffico limitato.
Nelle province del Sud si registra la percentuale più elevata con il 13% (era il 12% nel 2012); nel Centro Italia l’incidenza dei veicoli non assicurati è pari all’8.1% (era il 6.4%) mentre al Nord tale valore scende al 5.3% (era il 4.6%). Questo fenomeno, secondo la ricerca di Boston Consulting Group, risulta in Italia avere un’incidenza maggiore rispetto, circa il doppio, della media (3%-4%) riscontrabile in altri paesi europei (Francia, Spagna, Inghilterra e Germania). Lo studio evidenzia in particolare la mancanza per l’Italia di un approccio sistematico volto a identificare o punire i casi di veicoli che circolano senza assicurazione. Nel nostro paese si registra infatti un più basso numero di controlli da parte delle forze dell’ordine e ancora l’assenza di verifiche automatiche effettuate invece in altri paesi (Inghilterra) attraverso le telecamere per l’accesso in autostrada o nei varchi delle zone a traffico limitato.
Riforma scuola 2014: aumento orario di lavoro fino a 36 ore settimanali
La principale novità, che probabilmente farà molto discutere, è quella degli orari; ci saranno delle figure che dovranno aumentare notevolmente il proprio orario di lavoro, come i Presidi ed in vice presidi, e l'orario di lavoro per tutti gli insegnanti arriverà alle 36 ore settimanali. Le scuole allungheranno il proprio orario di apertura in modo graduale fino ad arrivare ad un orario continuato 7 - 22.
Gli stipendi aumenteranno in modo proporzionale al numero delle ore di lavoro.
Gli stipendi aumenteranno in modo proporzionale al numero delle ore di lavoro.
domenica 29 giugno 2014
Decreto Competitività: decade l'obbligo per s.r.l. e cooperative di nominare il collegio sindacale o il sindaco unico o il revisore quando il capitale sociale raggiunge la soglia minima per costituire una s.p.a
In materia di diritto societario decade poi l'obbligo per s.r.l. e cooperative di nominare il collegio sindacale o il sindaco unico
o il revisore quando il capitale sociale raggiunge la soglia minima per
costituire una s.p.a (prima 120mila euro, oggi 50mila euro). La novità
va interessare in particolare le Srl con capitale sociale oltre i
120mila euro alla data del 25 Giugno 2014 in quanto ha fatto venir meno
per loro l'obbligo, prima esistente, della presenza dell'organo di
controllo contabile.
Per effetto della modifica all'articolo 2477 del codice civile, l'organo di controllo della Srl dovrà essere nominato solo se si tratta di: a) una Srl obbligata alla redazione del bilancio consolidato; b) una Srl che controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti (ad esempio una Srl che controlla una Spa); c) una Srl che, come richiesto dall'articolo 2435-bis del codice civile per due esercizi consecutivi, abbia superato due delle seguenti soglie dimensionali: almeno 4 milioni 400mila euro di attivo dello stato patrimoniale; almeno 8 milioni 800mila euro di ricavi delle vendite e delle prestazioni; almeno 50 dipendenti occupati in media durante l'esercizio.
Per effetto della modifica all'articolo 2477 del codice civile, l'organo di controllo della Srl dovrà essere nominato solo se si tratta di: a) una Srl obbligata alla redazione del bilancio consolidato; b) una Srl che controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti (ad esempio una Srl che controlla una Spa); c) una Srl che, come richiesto dall'articolo 2435-bis del codice civile per due esercizi consecutivi, abbia superato due delle seguenti soglie dimensionali: almeno 4 milioni 400mila euro di attivo dello stato patrimoniale; almeno 8 milioni 800mila euro di ricavi delle vendite e delle prestazioni; almeno 50 dipendenti occupati in media durante l'esercizio.
2014: Quasi il 5% del Pil delle province siciliane è speso in gioco d’azzardo...
A comandare la classifica delle
province siciliane, secondo i dati diffusi dalla Consulta Nazionale
Antiusura, è Palermo con il 6.64%, segue con il 5.88% Trapani, e il 5.54% di Messina.
Tra le altre province si registra il 5.10% di Catania, il 4.98% di Siracusa, il 4.94% di Agrigento, il 4.80% di Caltanissetta e infine il 3.59% di Enna.
La spesa totale per i giochi è dunque di oltre 1 miliardo di euro, che corrisponde al 6.2% del dato nazionale.
La spesa totale per i giochi è dunque di oltre 1 miliardo di euro, che corrisponde al 6.2% del dato nazionale.
domenica 4 maggio 2014
mercoledì 23 aprile 2014
Mare Nostrum: spesi 54 milioni di euro in 6 mesi
In 6 mesi sono stati spesi circa 54 milioni di euro per l'operazione Mare Nostrum,
che consiste in un pattugliamento delle coste sud Italiane da parte di
carabinieri, Guardia di Finanza e Marina Militare per aiutare le
imbarcazioni di clandestini in difficoltà.
sabato 1 marzo 2014
Catania: nasce il distretto Sud-Est Sicilia
Risollevare un’area che conta l’80 per cento del Pil siciliano
attraverso finanziamenti diretti della Comunità europea. E’ la base
sulla quale è nato il distretto Sud-Est Sicilia, alla cui presentazione
ufficiale, svoltasi a Catania, ha presenziato anche il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano.
Il distretto Sud-Est Sicilia nasce sulla scia della linea proposta dall’Unione europea di finanziare direttamente grandi aree omogenee i cui abitanti oscillino fra un milione e due milioni.
Il Comune di Catania, in una nota, ha già preannunciato alcuni degli obiettivi del neonato distretto: la realizzazione di una strada per raggiungere l’Etna, il potenziamento dell’aeroporto di Catania con l’allungamento della pista di atterraggio e decollo per agevolare i nuovi superaerei a pieno carico e la definizione di un unico sistema portuale con i porti interessati specializzati in base alle rispettive vocazioni.
Il distretto Sud-Est Sicilia nasce sulla scia della linea proposta dall’Unione europea di finanziare direttamente grandi aree omogenee i cui abitanti oscillino fra un milione e due milioni.
Il Comune di Catania, in una nota, ha già preannunciato alcuni degli obiettivi del neonato distretto: la realizzazione di una strada per raggiungere l’Etna, il potenziamento dell’aeroporto di Catania con l’allungamento della pista di atterraggio e decollo per agevolare i nuovi superaerei a pieno carico e la definizione di un unico sistema portuale con i porti interessati specializzati in base alle rispettive vocazioni.
lunedì 9 dicembre 2013
Italia: Giovani in fuga!
Una
quota sempre più consistente degli oltre 2 milioni di giovani senza
occupazione tenta con successo di trasferirsi all'estero: gli under 35
che nell'ultimo decennio sono stati costretti a recarsi oltralpe in
cerca di un impiego sono più che raddoppiati, passando da 50 mila a 106
mila.
domenica 20 ottobre 2013
Wind Jet non fallirà!
Wind Jet, la compagnia aerea low cost siciliana, non fallirà: il
concordato fallimentare ha ottenuto il 92% di sì dai creditori che hanno
votato. Da oggi riparte quindi il cammino della compagnia aerea che si
era interrotto l'estate dello scorso anno. L'accordo prevede la
restituzione del 48% delle somme avanzate per i creditori privilegiati e
il 5% agli altri.
Occupazione giovani 2013: NEET in aumento!
I "Neet", giovani che non studiano, non lavorano e non
sono intenzionati a cercare alcun tipo di occupazione, ma preferiscono
restare a casa sono in aumento. Dei circa 6 milioni 85mila italiani di 15-24 anni, il
59.1% si trova inserito in un percorso formativo, il 18.6% ha un lavoro,
il 10.1% lo sta cercando, mentre il 12.2% non fa nessuna di queste
cose.
Dal 2007 al 2012 il numero di giovani occupati crolla del 20%
Dal 2007 al 2012, mentre il numero dei giovani occupati è crollato da 7
milioni 237 mila a 5 milioni 789 mila (quasi 1 milione e mezzo di posti
di lavoro persi: -20%), i lavoratori con più di 55 anni sono aumentati
da 2 milioni 766mila a 3 milioni 445 mila (+24,5%).
sabato 19 ottobre 2013
sabato 24 agosto 2013
Scossa di terremoto di magnitudo 4 nel siracusano
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