domenica 1 luglio 2012

Lega neanche al 4% adesso che è ancora unita! E se si sLEGAsse?

Il discorso di Bossi al congresso federale è stato al limite del patetico. Il discorso di uno sconfitto che non fa più notizia nemmeno fra i militanti. Eppure, dietro quei toni massimalisti, privi di qualsiasi autocritica e inneggianti alla secessione, il vecchio leader ha nascosto alcune frecce avvelenate rivolte al suo successore. Per esempio ha rilanciato con forza la tesi assurda del "complotto", che Maroni ha invece respinto: tutto quello che è accaduto al partito sarebbe opera di una congiura romana, perché è lì, nella capitale, che sono i "ladri" e non in via Bellerio a Milano. E l'amministratore fedifrago? Sarebbe un infiltrato dei poteri avversi, prova ne sia che i "servizi segreti" avrebbero dovuto sapere chi era veramente Belsito e avvertire il vertice del Carroccio. Non avendolo fatto, ecco la prova del complotto. In realtà, la tesi di Bossi tra le righe è tutta contro Maroni. Chi, se non l'ex ministro dell'Interno, era in contatto con gli apparati dello Stato e in grado quindi di carpire i segreti dei complottatori? S'intende, Maroni non è mai stato nominato, ma l'odio cova sotto la cenere e bisogna essere ciechi per non vederlo.

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