giovedì 13 dicembre 2012

Europa: Valzer di licenziamenti

È notizia delle ultime ore la riduzione di circa 5.100 posti di lavoro nel prossimo biennio da parte della Siemens, colosso bavarese attivo in più settori; questi tagli si aggiungono agli altri 1.400 che si riferiscono a delocalizzazioni o vendite di società consociate. Anche la scorsa estate si era parlato addirittura di 10.000 licenziamenti, con la multinazionale tedesca che ha brillato per i suoi silenzi. Queste decisioni si sono riflesse su una delle principali controllate, la Osram (settore dell’illuminazione), alle prese con 4.300 tagli al di fuori dei confini della Germania. Non va meglio in Francia. Nel caso dei nostri cugini d’Oltralpe, a preoccupare è un nome celebre del mercato automobilistico, Peugeot: i prossimi due anni saranno infatti caratterizzati da 1.500 licenziamenti, motivati con la debolezza del settore in Europa, mentre a luglio il “benservito” era stato annunciato ad altre 8.000 persone. I licenziamenti a tappeto che dominano in Spagna sono diventati purtroppo un'abitudine, ma non bisogna dimenticarsi nemmeno di loro. Per non parlare degli Stati Uniti, con una delle sue principali banche, Citigroup, pronta a ridurre di 11.000 posti il proprio organico (il 2% della forza lavoro totale): è una parola d’ordine che fa paura, una soluzione che costa parecchio alle aziende in termini di contributi, ma che per il momento sembra l’unica possibile alla crisi.

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