Il giornalista Franco Bechis racconta:
"Un deputato da poco subentrato a un collega con una lettera a lui inviata il 27 settembre scorso aveva chiesto di potere rinunciare fino
al termine della legislatura sia all'indennità parlamentare che
all'erogazione della diaria mensile, avendo lui un altro lavoro che gli
consentiva di vivere e di fare il parlamentare senza gravare sulle
spalle dei contribuenti "
Risposta sconvolgente:
"Fini ha raccontato allo stesso deputato - in data 2 ottobre 2012 - che con riferimento alla indennità parlamentare non è giuridicamente possibile dare
seguito alla predetta istanza posto che l'articolo 91 del decreto del
Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, recante il Testo
unico delle leggi per l'elezione alla Camera dei deputati, prevede
espressamente che non è ammessa la rinunzia o cessione dell'indennità
parlamentare a norma dell'articolo 69 della Costituzione. Non si può quindi rinunciare ai circa 10 mila euro lordi (qualcosa di più di 5 mila euro netti) che la legge assegna mensilmente ad ogni deputato."
Nessun commento:
Posta un commento